L'ipotesi di destinare spazi dell'Enofila, attraverso finanziamenti europei FESR, a nuovo polo cinematografico in collaborazione con Torino Film Commission è emersa pubblicamente solo negli
L'ipotesi di destinare spazi dell'Enofila, attraverso finanziamenti europei FESR, a nuovo polo cinematografico in collaborazione con Torino Film Commission è emersa pubblicamente solo negli ultimi giorni ma, come confermato dal sindaco Brignolo, è oggetto di uno studio di fattibilità commissionato dal Comune e datato 2015. L'analisi di fattibilità del progetto, realizzata in collaborazione con Astiss, mettere in evidenza tutti i vantaggi che un polo cinematografico permanente avrebbe sul territorio astigiano. La ricaduta sul tessuto produttivo ed economico della città, in primis, ma anche l'aspetto, non meno importante, del "film tourism" sono più volte richiamati per sottolineare la bontà del progetto.
La ricaduta economica coinvolgerebbe tutta una serie di eccellenze artigiane che verrebbero coinvolte, a vario titolo, nella realizzazione di film, serie tv, documentari o altro: elettricisti e addetti alle luci, costumisti e sarti, guardarobisti, carpentieri e fabbri, cineoperatori, addetti alle fasi di post produzione, ma anche albergatori, ristoratori, baristi per quanto riguarda l'accoglienza in loco delle troupe e degli addetti ai lavori. Nell'analisi di fattibilità del polo cinematografico, si punta al coinvolgimento dell'Università, dell'incubatore di impresa, affinché la collaborazione con le eccellenze del territorio sia costante e sempre attenta a creare nuove idee sul tema, una sorta di "cluster di competenze" collegato al settore cinematografico e turistico. L'altro aspetto dello studio punta, come scritto, al "film tourism", "quella forma di turismo – si legge nella relazione – che consiste nella fruizione delle destinazioni che sono state utilizzate come location di prodotti cinematografici".
In particolare, il cinema ha la capacità di "diffondere informazioni sulle destinazioni ad ampio raggio e con costi contenuti rispetto alla pubblicità tradizionale, di mantenere alta l'attenzione verso le proprie location attraverso i differenti modi di fruizione cinematografica, di offrire al potenziale turista una pre-esperienza della destinazione molto convincente". In sintesi, se vedo un film che mi piace, con una location accattivante, sono propenso a visitare i luoghi dove lo stesso è stato girato. Non meno importanti sono altri due aspetti sempre legati al cineturismo: la versatilità del prodotto e quella che viene definita "longevity". Un film non è più mero intrattenimento da multisala o legato all'home entertainment: si può fruire in tv, on demand, scaricare (pagandolo) dalla rete, via streaming, su tablet, pc e smarphone in piena mobilità, in dvd e nei festival, per non dimenticare le rassegne cinematografiche. Potenzialmente sono infiniti gli utenti che possono fruire del prodotto e a cui il "film tourism" si rivolge. Le multi piattaforme di fruizione determinano, poi, la longevità del film che a distanza di anni dalla sua produzione, continua a mostrare luoghi e ambientazioni rendendoli familiari al pubblico. Ma cosa si andrebbe a creare all'Enofila?
Soprattutto locali e uffici per la troupe, ma si darebbe anche ospitalità, durante i sopralluoghi della fase di preproduzione, a regista, scenografo e all'organizzatore generale. L'Enofila accoglierebbe le attrezzature in fase di produzione, sarebbe un parcheggio per i mezzi cinemobili e sede degli incontri stampa durante le riprese. Per quanto riguarda la gestione del complesso, pur in collaborazione con Torino Film Commission, la stessa sarebbe demandata ad un soggetto differente, come una fondazione (ente privato senza finalità di lucro) o, in alternativa, una società a maggioranza pubblica sebbene quest'ultima sia una forma meno indicata soprattutto per quanto riguarda la compatibilità rispetto agli aiuti di stato e alle normative europee in materia.
Riccardo Santagati